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Castelsardo







Castelsardo sorge su un promontorio di roccia trachitica che domina il mare, la sua fondazione è opera dei Doria, ricchi mercanti, originari di Genova che ne fecero la loro roccaforte denominata Castelgenovese.

Castelgenovese nel Duecento era un centro indipendente rispetto alla città di Genova e molto importante per il commercio marittimo verso la Corsica e la Liguria.
Nel 1528 divenne dominio degli aragonesi e il suo nome venne cambiato in Castel Aragonese.

Infine nel 1767 Castel Aragonese prese nome di Castelsardo per volere dei regnanti sabaudi.

Il borgo è ricco di affacci mozzafiato sul mare, ogni angolo è da scoprire.
Per arrivarci abbiamo fatto una bella passeggiata lasciando il camper nel parcheggio Bus gratuito. Al riguardo bisogna ricordare che esiste una limitazione, infatti il venerdì si svolge il mercato pertanto in tale giorno dalle ore 7 alle 14 è vietata la sosta di qualsiasi veicolo.
La prima tappa è stata il museo dell'intreccio mediterraneo e subito dopo il museo delle origini genovesi. Questi due luoghi infatti sono fondamentali per capire le origini del borgo, l'architettura, l'importanza dell'artigianato nella vita quotidiana e la sua conservazione come sapere tramandato dai maestri della cestineria.
Nel percorrere le vie del centro storico è ancora possibile ammirare l'attività di intreccio delle cestinaie ed acquistare i loro straordinari lavori.
I materiali alla base dell'intreccio sono i giunchi, la palma nana e altre piante della macchia mediterranea, arricchiti da stoffe e decori che variano a seconda della tradizione, del gusto e della fantasia degli artigiani.









Le rocce fanno parte degli interni della fortezza.

Le finestre sul mare del Museo delle Origini sono quadri spettacolari che profumano di sale, aria pulita e libertà.

Da questa finestra si vede la chiesa di Sant'Antonio Abate che contiene molti tesori tra cui i dipinti del famoso Maestro di Castelsardo.


 










Un monumento dell'architettura nuragica: il nuraghe Losa ad Abbasanta


Conquistare la vetta di un nuraghe, respirare ed osservare il paesaggio circostante senza ostacoli è sempre un'esperienza nuova.
Il Losa ad Abbasanta si presenta austero e burbero, a guardarlo ci si sente piccoli ed inermi.
Entrare dentro un nuraghe monumentale come il Losa, costruito intorno al 1.500 A.C. per essere  inespugnabile, è emozionante.
Vagare tutt'intorno nei cunicoli stretti e bui, scoprire piccoli spiragli di luce naturale che hanno la strana forma di un toro stilizzato, arrivare alla vetta e esercitare con lo sguardo il dominio sul territorio, è un modo per tornare indietro nel tempo e immaginare la vita che scorreva tra questi enormi muri fatti di massi di pietra giganteschi.
Se volete avere maggiori informazioni su questo monumento vi suggerisco il sito www.nuraghelosa.net dove potrete ammirare le spettacolari riprese aeree del nuraghe fatte con un drone e programmare una visita guidata.









 

Weekend tra Baradili e Villa Sant'Antonio


Abbiamo scelto Baradili, il comune più piccolo della Sardegna con soli settantasette abitanti, per trascorrere un weekend archeologico e di relax.

Sadali


Descrivere e raccontare Sadali non è semplice perché bisogna vivere questo luogo fatto di tanti luoghi diversi, ma al tempo stesso uniti tra loro da un solo elemento fondamentale: l'acqua.

Lago Flumendosa




Durante il viaggio verso un paese molto noto, per le sue acque, grotte, boschi e leggende,  denominato Sadali (di cui parlerò in un successivo post) si può ammirare il lago Flumendosa, (nelle foto si vede quella parte che ricade in territorio di Villanova Tulo). A causa di lavori in corso purtroppo non mi è stato possibile raggiungere la riva, pertanto mi sono limitata ad osservare il panorama dall'alto di uno spiazzo sulla strada SS198, a dire il vero non proprio attraente sotto l'aspetto ambientale.

Questo lago artificiale che si estende fino al territorio di Nurri contiene le acque del secondo fiume più importante della Sardegna: il Flumendosa la cui foce si trova nel territorio di Villaputzu.

Nel lago vengono svolte alcune attività sportive quali canoa, pesca e kayak, inoltre è possibile prenotare un'escursione in battello mediante il consorzio turistico dei laghi presso Nurri.

Mi auguro che al termine dei lavori, attualmente in corso, il citato spiazzo abbia un aspetto più decoroso sotto il profilo estetico ed ambientale.




 

Cala della signora - Sant'Antioco


Cala della signora è un luogo spettacolare, un'ambiente quasi lunare, dove ogni singola roccia parla di erosione fatta di sale, vento, sole e acqua di mare. Una sensazione di vertigine è ciò che si prova insieme al sentirsi imprigionati dal fascino di ogni singola roccia che sembra voler conquistare la vostra attenzione, esponendosi sfacciatamente con forme sinuose e bizzarre.
Ogni anfratto chiama per essere ispezionato e non si può resistere alla curiosità di girovagare ed osservare le erbe, gli arbusti che tenacemente resistono ai venti, al sole ed ad ogni avversità meteorologica.
Il mare si mostra forte e capace di scavare ogni roccia con il suo moto ondoso ma anche con le singole gocce che da millenni si diffondono incontrastate per creare le opere d'arte rocciose che rendono speciale questa meravigliosa cala.