Come avevo promesso in precedenza ecco le nuove foto di un'altro tesoro di Oliena: la Grotta Corbeddu, resa nota alla fine dell'Ottocento per essere stata il rifugio del bandito Corbeddu, dal quale prende il nome.
Per arrivarci serve una bella passeggiata, da fare in salita tra la bella vegetazione della montagna. La visita è guidata da un accompagnatore turistico.
La Grotta Corbeddu è senza dubbio uno tra i tanti esempi del vasto patrimonio ambientale sotterraneo della Sardegna, formatosi nel corso di milioni di anni attraverso l'incessante lavoro delle acque nel sottosuolo. Ma il ritrovamento di preziosi reperti paleontologici, alcuni dei quali risalgono ad oltre 25.000 anni fa, ha messo in luce che la Grotta, nel Paleolitico superiore, è stato un luogo di insediamento e rifugio umano. Questi ritrovamenti hanno reso la Grotta Corbeddu ancora più importante poiché al suo interno è possibile fare un vero e proprio viaggio nel tempo.
Nella foto sovrastante è possibile vedere alcune macine e pestelli per il grano e per altri cereali, risalenti al neolitico, ritrovate tutte all'interno della Grotta nel corso degli scavi archeologici. |
In quest'area della Grotta Corbeddu sono stati ritrovati resti umani ed animali. Gli scavi purtroppo sono fermi per carenza di risorse economiche, si spera che presto possano riprendere, poichè dalla osservazione della grande quantità dei reperti visibili in situ si hanno buone ragioni per credere che la Grotta custodisca ancora molti segreti.
Goccia dopo Goccia, per milioni di anni, l'acqua ha disciolto i minerali presenti nella roccia ed ha realizzato queste bellissime opere d'arte.
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