Maschere inquietanti si animano ancora una volta, durante questo carnevale, per le strade di molti paesi della Sardegna.
Il mascheramento è la metamorfosi degli esseri umani che entrano nella dimensione del sovraumano e del mondo animale e naturale.
Le maschere sono le ceneri di antichi riti propiziatori di raccolti abbondanti, la cui origine si perde nel passato millennario della storia umana del mediterraneo.
Durante le antiche cerimonie carnevalesche, il mascheramento e l'assordante rumore dei campanacci dovevano provocare il sentimento di paura ed il brivido che, in modo catartico, scacciavano la paura del cattivo raccolto e della sorte infausta. L'esatto significato di questi riti ancestrali ormai è sfuggente, ma dinanzi a queste maschere, anche se inanimate, è inevitabile percepire ancora un brivido misterioso e sinistro.
Le maschere ritratte in queste foto sono conservate presso l'ISRE di Nuoro.
In tutta la Sardegna esiste una grande varietà di maschere con nomi ed abbigliamento differenti, tuttavia il loro comune denominatore è sempre la natura ed il ciclo vitale delle stagioni e dei raccolti.
In tutta la Sardegna esiste una grande varietà di maschere con nomi ed abbigliamento differenti, tuttavia il loro comune denominatore è sempre la natura ed il ciclo vitale delle stagioni e dei raccolti.
Sa Filonzana fila la lana e durante la cerimonia carnevalesca minaccia di tagliare il filo della vita |
Issohadore e Mamuthones |
Su Bundhu maschera dai tratti umani e taurini esprime la forza e l'auspicio di abbondanti raccolti |
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