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Ingurtosu e il deserto di Piscinas

Lungo la strada che da Arbus porta ad Ingurtosu il vento domina incontrastato il paesaggio, gli alberi hanno le chiome inclinate per sopportarne la forza.
In lontananza si vede già il mare ed un piccolo scorcio del complesso dunale di Piscinas.
Prima di arrivare al villaggio minerario di Ingurtosu, il paesaggio roccioso arricchito da una sorgente d'acqua cattura l'attenzione, a questo punto è indispensabile fare una sosta fotografica.
Subito dopo si trova la chiesa di Santa Barbara, patrona dei minatori, costruita nei primi anni del '900.


Con la chiusura delle attività estrattive il villaggio dei minatori è caduto in rovina. 
L'elemento centrale di Ingurtosu è il palazzo della direzione, detto il "Castello", caratterizzato da uno stile costruttivo germanico simile a quello del castello di Wartburg in Eisenach.
Purtroppo il palazzo non è aperto al pubblico, perciò ci si deve accontentare di osservarlo dall'esterno.






Da una terrazza si vede il villaggio dei minatori ormai ridotto ad un fantasma. Gli edifici in rovina, circondati dal verde, comunicano un forte senso di malinconia.



Superato Ingurtosu, le prime dune aprono lo scenario del deserto sardo. Sabbia e macchia mediterranea abbracciano il mare selvaggio.
 


Il Monte vulcanico Arcuentu svetta sulle dune.
Verso il mare lo spazio si apre infinito.
Il senso di libertà che questo ambiente offre è immenso.








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