A distanza di oltre duemila anni l'oro, le collane, gli unguentari in pasta vitrea e gli amuleti, in uso nella città di Sulki (odierna Sant'Antioco) si mostrano ancora in tutto il loro splendore e comunicano l'antica ricerca della bellezza e della buona sorte ultraterrena.
Tra i tanti anelli appartenuti alle donne del ceto sociale più abbiente, prediligo l'anello in oro godronato e smaltato in bianco e blu, risalente al IV sec. A.C., poiché costituisce un magnifico esempio della raffinata tecnica orafa degli artigiani dell'epoca.
Altri importanti anelli in oro, simboli di ricchezza e di potere, sono quelli utilizzati per valorizzare ed acconciare le lunghe chiome femminili.
Belli e raffinati sono anche i contenitori di oli e profumi in pasta vitrea e le collane bianche e blu.
I minuscoli amuleti in diaspro verde, scolpiti con precisione ed aventi le sembianze di divinità (Bes, Horus etc.), lasciano senza risposta mille domande sul loro reale significato magico - religioso.
Altri importanti anelli in oro, simboli di ricchezza e di potere, sono quelli utilizzati per valorizzare ed acconciare le lunghe chiome femminili.
Belli e raffinati sono anche i contenitori di oli e profumi in pasta vitrea e le collane bianche e blu.
I minuscoli amuleti in diaspro verde, scolpiti con precisione ed aventi le sembianze di divinità (Bes, Horus etc.), lasciano senza risposta mille domande sul loro reale significato magico - religioso.
Se anche voi, come me, non sapete resistere alla tentazione di vedere di persona tutti questi straordinari reperti, programmate una visita presso il Museo Ferruccio Barreca di Sant'Antioco.
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