Durante una delle mie gite, sono stata presso il Museo Etnografico di Nuoro ISRE dove ho potuto vedere da vicino alcuni dei suoi fantastici pupazzi, fatti di legno intagliato e vestiti con i costumi tradizionali ricchi di colore. Ogni singolo pupazzo ha una propria identità, ma al tempo stesso condivide con tutti gli altri pupazzi l'aspetto geometrico, colorato e decisamente grottesco. Proprio il grottesco di questi pupazzi non è stato compreso da molti contemporanei di Tavolara, tanto è vero che contro la sua arte non sono mancate le critiche nel corso dei primi anni Venti e Trenta del secolo scorso.
Eugenio Tavolara ha realizzato numerose opere in vari settori dell'arte: nel disegno, nella scultura, nell'intreccio, nella tessitura e nella ceramica, cercando di introdurre elementi grafici e tecniche sempre nuovi. Una delle sue principali ambizioni, infatti, è stata proprio quella di innovare l'artigianato sardo dei primi anni del Novecento cercando di renderlo più vicino ai gusti della società moderna.
Nella Chiesa della Solitudine in Nuoro, restaurata per custodire le spoglie della scrittrice Grazia Deledda, l'imponente porta di ingresso realizzata in bronzo è il frutto di un progetto condiviso di Eugenio Tavolara che ne ha curato i disegni e di Pasquale Tilloca che ne ha intagliato il legno, sulla base del quale poi è stata eseguita la fusione in bronzo.
Le figure simboliche in bassorilievo circondano la Madonna ed il Bambino creando una tavolozza bronzea dove il mito e la religiosità si mescolano e si confondono in modo armonioso. Se volete sapere molto di più di questo artista vi consiglio questo link.
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