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I Giganti Nuragici di Monte Prama


Nel primo millennio A.C. numerosi villaggi nuragici occupavano la pianura del Sinis (Cabras).
Gli abitanti di quei luoghi, probabilmente, celebravano il culto dei loro antichi eroi in un luogo sacro aperto al pubblico, che oggi è chiamato Monte Prama.
Nell'Heroon di Monte Prama, lungo la via sacra, erano disposte le sculture dei Giganti nuragici, nello stesso luogo esistevano delle sepolture di persone di rilevante ceto sociale, forse appartenenti all'aristocrazia dell'epoca, tutto intorno erano collocati anche i modelli di nuraghe ed i più antichi betili raffiguranti in modo astratto la Dea madre.
Durante gli anni '70 del secolo scorso, le arature del terreno ove era sepolto e dimenticato, ormai da più di due millenni, portarono di nuovo alla luce il tesoro di Monte Prama
Un tesoro scomposto in tantissimi frammenti da ricomporre con pazienza uno per uno come in un gioco rompicapo.
Gli scavi archeologici condotti nel sito, narrano per mezzo degli studiosi che, molto probabilmente, l'Heroon di Monte Prama venne distrutto, intorno al IV sec. A.C., dai Cartaginesi, nel corso di un conflitto bellico instaurato contro gli abitanti dei villaggi.
Le sculture dei Giganti, realizzate in pietra calcarea locale con la tecnica a tutto tondo, replicano in modo possente le figure degli eroi nuragici raffigurati nei bronzetti votivi.
L'importanza del ritrovamento delle sculture è grande, considerato che nel bacino del mediterraneo, ad eccezione delle sculture egizie, non esiste alcun altro ritrovamento di statue analoghe aventi un'età anteriore a quelle della statuaria greca.
Le statue dei Giganti, alla stessa stregua dei bronzetti, raffigurano i guerrieri, i pugilatori e gli arcieri. 
Lunghe trecce scendono lungo le tempie verso il petto di alcuni Giganti che hanno smarrito il loro volto a causa del trascorrere del tempo e degli eventi.
Alcune statue conservano quasi intatta la testa. Gli occhi sono definiti da due cerchi perfetti, il loro sguardo è fisso, del tutto impenetrabile al sentimento che appartiene ai mortali. 
La rappresentazione ieratica dei Giganti li rende ai nostri occhi gli eroi immortali di una mitologia di cui finora non conosciamo alcuna narrazione scritta.
Al momento, in assenza di qualsiasi ritrovamento di documenti scritti riconducibili ai nostri antenati nuragici, la storia della loro civiltà resta un grande mistero tutto da decifrare. 
I Giganti raffigurati nelle foto, purtroppo non molto nitide a causa delle luci che li illuminano di una luce quasi solare, si trovano nella mostra temporanea allestita presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Altre statue invece sono conservate nel Sinis, non lontane dal luogo del loro ritrovamento, presso il Museo Archeologico di Cabras.
Visitare le mostre consente di vedere a distanza ravvicinata non solo le statue ed i loro particolari stilistici ma anche di raffrontarle con i vicini bronzetti che raffigurano in scala ridotta gli antichi eroi nuragici. 
I modelli dei nuraghi, hanno anche essi un valore storico immenso, infatti gli artigiani nuragici che li realizzarono ci hanno lasciato, sia in bronzo sia in pietra, una visione realistica della loro esatta architettura. 
Questa eredità è preziosa perché consente a tutti di comprendere la struttura architettonica dei singoli complessi nuragici, nonché di apprezzare i nuraghi non solo così come si trovano oggi, ma anche di intuirne il loro passato splendore.
Nuovi scavi inizieranno presto nell'area di Monte Prama, quali nuove sorprese ci riserveranno?
  

Ecco i primi due Giganti che si incontrano all'ingresso della mostra, uno di loro tiene in alto lo scudo.



L'arco appartenente alla scultura di un arciere.

Una scultura quasi del tutto sfigurata

I bronzetti arcieri con il gonnellino borchiato non sono rappresentati dalle statue dei Giganti ritrovate finora.

Ecco uno dei betili della Dea madre, del tipo oragiana, che si trovava collocato lungo la via sacra a contatto con la terra per garantire la rinascita dei morti.


L'arciere dalle lunghe trecce accostato al suo omologo bronzetto.

Questo guerriero, con gli occhi concentrici e lo sguardo fisso, indossa un elmo munito di corna (ormai spezzate) e forse portava lo scudo come il bronzetto che si trova accanto ad esso.

Il modello di nuraghe quadrilobato con torre centrale vicino al bronzetto di Ittireddu.


Il frammento di un modello di torre nuragica.

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